Mentre il conflitto ucraino persiste, le sanzioni dell’Occidente gravano sulla testa di Putin. Tuttavia, il Presidente russo dispone di un’arma monetaria in grado di aggirare il sistema finanziario internazionale, la criptovaluta Bitcoin. A spiegarcela, l’esperto del bergamasco e bresciano.
Aumentano e si fanno sempre più gravose le sanzioni dell’Occidente contro la campagna militare di Putin in Ucraina. L’Unione Europea sembra essersi perfino accordata sulla rimozione della Federazione Russa dal sistema internazionale SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). Tuttavia, definire a rischio la futura autonomia economica russa sarebbe errato. Infatti, Putin ha a disposizione diversi metodi non tracciabili per effettuare compravendita a livello transnazionale. Primo tra tutti, l’adozione di criptovalute, ed in particolare di Bitcoin. Questa moneta digitale non-tangibile permetterebbe alla Russia di commerciare liberamente con chiunque, evitando qualsiasi sanzione imposta dall’Occidente. Per capire meglio il funzionamento di Bitcoin e la sua possibile applicazione a livello internazionale, abbiamo intervistato il fondatore di Villaggio Bitcoin, azienda specializzata nel settore con sede a Darfo Boario Terme.
Spiegare cosa è una criptovaluta non è un compito semplice. La maggiore parte degli italiani è estranea a questo mondo in rapida espansione ed è proprio per questo che Valerio della Costa ha fondato Villaggio Bitcoin nel Settembre 2021. Il suo obiettivo è quello di informare privati ed aziende delle possibilità economiche e finanziarie comportate dall’adozione di questa moneta digitale.
Villaggio Bitcoin è unico nel suo genere in quanto la compravendita di Bitcoin si svolge tipicamente ed interamente sul web. La scelta di avere una sede fisica appare dunque strana. Tuttavia, lo scopo di Valerio non è quello di gestire gli investimenti dei privati. Al contrario, il giovane ingegnere punta esclusivamente ad “insegnare a privati ed aziende come gestire in completa autonomia i propri fondi.”
A suo avviso, approcciarsi a Bitcoin è nell’interesse comune, in quanto questo token si differenzia da qualsiasi altro tipo di valuta. Infatti, non vi è nessuno a capo di Bitcoin. Il funzionamento della moneta è di natura esclusivamente matematica ed essa non è quindi influenzabile da politiche quali inflazione e deflazione. Una volta interrogato sulla possibilità di Putin di aggirare le sanzioni tramite l’uso di Bitcoin, la sua risposta è stata chiara: “Sì.” La natura matematica della moneta ne permette l’utilizzo da parte di chiunque. In passato, anche il Venezuela ne ha fatto uso per combattere l’inflazione e l’Afghanistan ha finanziato diversi conflitti investendo in criptovalute. Valerio sottolinea come El Salvador sia stato il primo stato al mondo a riconoscere Bitcoin come moneta nazionale e non esclude che Putin possa replicarne l’esempio.
I lettori informati sul tema si staranno chiedendo che fine hanno fatto le altre criptovalute. Perché si sta parlando solo di Bitcoin e non di Ethereum o Avalanche? Questo perché Valerio ha le idee chiare. A suo avviso, Bitcoin è l'unica cripto-moneta che può davvero rivoluzionare il sistema monetario tradizionale. L'ingegnere esclude che la Russia possa optare per la concorrenza in quanto: “Tutte le altre criptomonete perseguono fini propri ed i loro team sono facilmente corruttibili... l’Occidente sarà dunque restio ad investire in esse. Bitcoin è l’unica tecnologia a disposizione alla Russia.”
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