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L’ARTE BERGAMASCA APPRODA A KIEL: L’ULTIMO TRAGUARDO DI DARIO TIRONI

Noto per la sua genialità creatrice di opere realizzate con materiali di riciclo,

lo scultore è stato selezionato tra i finalisti della nona edizione del Premio Fondazione VAF, un concorso indetto dalla Stadtgalerie in Germania.



«Sono onorato di essere stato selezionato per far parte del Premio Fondazione VAF 2022 insieme ad altri otto artisti italiani», afferma Dario Tironi in un recente post sui social network. Tironi, artista bergamasco noto per le sue peculiari sculture costruite tramite oggetti di scarto, è uno tra i fortunati che, grazie al suo impegno e alla sua passione, approderà a Kiel promuovendo una posizione del tutto innovativa nell’arte contemporanea italiana ed europea.

Il Premio al quale l’artista ha preso parte, che vede l’assegnazione di ricompense quali 15.000, 7.500 e 5.000 euro rispettivamente al primo, al secondo e al terzo classificato, è un progetto nato nel 2003 con la finalità di valorizzare e promuovere l’arte degli under 40. La mostra conclusiva del progetto avrà iniziò l’11 marzo 2022, venendo poi aperta al pubblico dal giorno seguente fino al 22 maggio.

L’opera che Tironi ha deciso di portare con sé a Kiel come manifesto della propria arte è la “Bagnante contaminata”. Come tipico dell’intera sua produzione, la scultura prevede l’ausilio di materiali peculiari usati per dare vita ad un corpo umano fatto di giocattoli, spazzatura tecnologica, gadgets ed oggetti vari recuperati. La ripresa di questi materiali «assume una forte valenza simbolica in quanto a rappresentazione dell’uomo nel pieno dell’era consumistica. Ci sono critiche al cinismo di una società votata al consumo, dove bisogna avere per essere, dove conta apparire». Elemento di critica, quello smosso da parte dello scultore nei confronti della società, ma allo stesso tempo costruttivo e volto a farci capire come sia sempre la volontà di rinascita ad emergere da questi frammenti. L’idea di utilizzare la figura umana come oggetto primario della sua produzione si collega così al tentativo di ricostruire un’identità in una nuova forma di bellezza ritrovata. «La nostra esistenza prende forma anche attraverso ciò che consumiamo e che possediamo», afferma Tironi: gli oggetti che fanno parte della nostra vita ci descrivono e parlano di noi. La costruzione di una nuova identità tramite il riciclaggio è uno dei tanti metodi tramite i quali Tironi coniuga tra di loro il tema ecologico a quello dell’arte. Ovviamente, la tematica in questione emerge in primis dal materiale “preferito” dello scultore: scarti e relitti, tutti recuperati al fine di dar loro una vita nuova, completamente diversa da quella alla quale erano precedentemente destinati. Ma attenzione: è bene capire come, in realtà, Tironi non faccia uso esclusivo di scarti, ma di tutto ciò che, come lo scultore sostiene, «permette di ottenere un certo risultato estetico e che sia strettamente connesso con il significato originale dell’opera».

Tuttavia, a questo punto potremmo chiederci quali siano le reazioni degli spettatori dinanzi a statue di figure umane la cui genesi si cala nell’unione di frammenti tra loro differenti. Tironi ci dà una risposta: «Le persone reagiscono in modo diverso e danno interpretazioni diverse, sono molto incuriosite. Penso ci siano diversi piani di lettura, ciò che si coglie prima è la resa della figura nella sua totalità. Poi la scoperta dei particolari dei vari oggetti che collegano lo spettatore al vissuto personale».

Per concludere, per sapere chi sarà decretato vincitore del Premio VAF, non ci resta altro che attendere l’arrivo del 22 maggio 2022; nel frattempo, possiamo sperare che il nostro concittadino con la sua “Bagnante contaminata” - emblema di un corpo umano come contenitore che attraverso l’acqua può esistere e prendere forma, riesca a fare colpo nei cuori e nelle menti dei suoi spettatori.







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