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Bergamo Film Meeting dopo la pandemia / Il pubblico in sala sarà protagonista

Torna il festival del cinema cittadino dopo due anni di stop forzato a causa del Coronavirus.

Al centro della kermesse ci saranno gli spettatori e il momento dell’incontro in sala:

“Il desiderio delle proiezioni dal vivo è ancora molto forte”.



Ora è ufficiale: Bergamo Film Meeting 40 si terrà in presenza tra il 26 marzo e il 3 aprile. Lo comunica la locandina della manifestazione, che spiega che il protagonista, per la prima volta nella storia del festival, sarà il pubblico. Nessun padrino o madrina d’eccezione, nel 2022: l’intera kermesse è stata dedicata agli spettatori, che torneranno a popolare le sale dell’Auditorium di Bergamo e del Cinema Capitol, dove andranno in scena le proiezioni di BFM 40. “Abbiamo scelto di tornare in sala il prima possibile perché, come dice il nome del festival, BFM è un meeting, un luogo di incontro”, racconta Ada Tullo, dell’ufficio stampa di BFM ONLUS.


Quello del festival è un invito agli spettatori, nella speranza che riprendano a vivere il cinema dopo due anni durante i quali le sale sono state quasi deserte: nel 2021, secondo i dati Cinetel, i biglietti staccati sono stati 25 milioni, 28 milioni nel 2020. Il confronto con il 2019, quando si toccavano i 100 milioni di vendite, è impietoso. Dietro ai freddi numeri, una realtà quasi al collasso ormai da mesi: i multisala sono stati costretti a chiudere temporaneamente e a licenziare parte dei propri dipendenti, le realtà più piccole ad abbassare le serrande una volta per tutte. Secondo gli esercenti, le sale sono ancora considerate pericolose: “nell’immaginario comune il cinema non è il luogo ideale in cui stare durante una pandemia”, spiega l’Assistente alla Vicedirezione dell’UCI Cinema di Curno, Paolo Ranica. L’adozione dei protocolli anti-Covid, però, è sempre stata efficace: “non ci sono mai stati focolai nei nostri cinema, né tra lo staff né nel pubblico”, riporta Ranica. La paura sembra risiedere più nella percezione degli spettatori che nella realtà dei fatti: le sale cinematografiche, secondo chi ci lavora, sono completamente sicure. Proprio sui timori del pubblico lavora la nuova edizione di BFM, che vuole invogliare la partecipazione dal vivo con eventi irripetibili da casa. Tra questi la serata inaugurale del festival, il 25 marzo prossimo, con la proiezione acusmatica, tenuta cioè in un ambiente sonoro e visivo estremamente immersivo, della copia restaurata di Stalker, capolavoro di Andrej Tarkovskij del 1979.


Tullo racconta l’evento come “Un’esperienza totalizzante per il pubblico, che diventa protagonista in prima persona. È un regalo che facciamo agli spettatori che ci seguono ormai da quarant’anni”. BFM è infatti giunto alla sua 40° edizione, ma non vuole smettere di rinnovarsi: al contrario, la kermesse desidera attirare costantemente nuovi spettatori, con proiezioni speciali destinate alle scuole, ai giovani e agli universitari. “Vogliamo andare oltre il nostro zoccolo duro”, spiega l’ufficio stampa del meeting, che assicura anche un’offerta cinematografica di altissimo livello nelle sezioni tradizionali della manifestazione, ovvero la “Mostra Concorso” e “Visti da Vicino”. I film delle due rassegne, comunque, potranno essere visti anche da casa in streaming: “È stata una scelta pensata per completare l’offerta dal vivo, aprendoci al pubblico nazionale e a chi non può venire al cinema perché è costretto a casa”. “Con il digitale speriamo di arrivare agli spettatori di tutta Italia”, spiega Tullo, che prospetta un roseo futuro per la kermesse cittadina. Allo stesso modo, anche Ranica si dimostra fiducioso sul futuro delle sale cinematografiche: “Il desiderio da parte delle persone di tornare al cinema c’è ancora, ed è molto forte. Andare in sala è un modo di vivere la socialità profondamente radicato nelle consuetudini delle persone”.




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